27 febbraio 2011 - Escursione a Licata e Canicattì
Un itinerario interessante quello che, sulle tracce del Liberty, ci ha portato a Licata e Canicattì per scoprire una certa varietà di opere di Ernesto Basile e Filippo Re Cirillo, considerato suo erede. I due centri siciliani, fra la fine dell'800 ed i primi anni del '900 godevano di floridezza economica grazie alle miniere di zolfo ed una prospera agricoltura. A Licata, sulla collina di Monte Sole, è la Villa Verderame, di F. Re Cirillo, dall'insolito repertorio volumetrico architettonico. Nel centro abitato lo stesso firma il Teatro Re, oltre al Palazzo Verderame Novara e Palazzo Re Cirillo. E' invece di E. Basile la nuova sede del Municipio con annessa Torre dell'Orologio. A Canicattì, nel centro storico, spicca l'imponente ma ariosa Casa del Fascio, di E. Basile. Notevole per l'interno spazioso ed elegantemente arredato e decorato è il Teatro Sociale (sempre di E. Basile). Fuori dal centro abitato, in località Firriato, Basile lavora alla monumentale villa Lombardo Gangitano.
Sono solo alcune delle emergenze architettoniche dei due centri, che, meritano un'attenta visita.
23 maggio 2010 - Visita guidata a Ficuzza
Arte, natura e storia, un felice connubio per una giornata da godere: la Reale Palazzina di Caccia, la Riserva Naturale di Ficuzza ed il periodo storico che le ha attraversate. La Riserva (oltre 7.000 ettari) si caratterizza per la ricchezza di flora e fauna e vi si possono fare salutari passeggiate lungo i sentieri; chi vuole, può raggiungere il Gorgo del Drago o il Pulpito del Re. Interessante la visita al Centro di cura e riabilitazione della fauna selvatica, gestito dalla LIPU.
La Palazzina di Caccia, di G.Venanzio Marvuglia, si erge con alle spalle l'imponente Rocca Busambra e circondata dalla foresta naturale. Un recente restauro conservativo l'ha riportata al suo aspetto originario ed è possibile visitarla con la puntuale guida del personale locale.
E la storia? E' quella che ha portato Ferdinando di Borbone re di Napoli ai suoi due esili a Palermo, durante la tempesta napoleonica.
21 marzo 2010 - Escursione a Burgio
Burgio è un paese che non si incontra per caso ma si deve scegliere di visitarlo, per la sua posizione geografica. Lo si sceglie inizialmente perchè attratti dalla fonderia delle campane ( unico luogo della Sicilia occidentale ) e dall'attività ceramistica.
Sul posto poi le sorprese: monumenti interessanti, chiese con all'interno santi lignei dalle vesti brillanti d'oro. Si sale fino al Castello ( che per la tipologia rimanda ai palazzi-torre del XIII - XIV sec. ); si percorrono stradine medievali, si ammirano alcuni dei cento portali in pietra finemente decorati, che ne costituiscono una caratteristica.
All'interno della Chiesa Madre, sono notevoli statue, stucchi, dipinti. Nella Chiesa del Convento dei Cappuccini, sull'altare la grande tela dello Zoppo di Gangi, con la splendida cornice barocca, ed accanto alla chiesa il museo delle mummie. E' in allestimento il museo della ceramica nell'antico chiostro dei Padri Riformati, che sarà interessante visitare per il recupero dell'antica tradizione artigianale.
Non va trascurato anzi va "goduto" l'ambiente che circonda l'antico borgo, il Bosco dei Sicani, riserva naturale dove tutto è rimasto come era agli albori della civiltà.
28 febbraio 2010 - Escursione a Palma di Montechiaro
Un itinerario letterario compiuto nel ricordo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è stata l'escursione compiuta il 28 febbraio 2010 a Palma di Montechiaro. Necessaria ad una migliore comprensione dell'atmosfera gattopardesca sono state le letture fatte in pullman, durante il percorso da Palermo, dei brani significativi da "I luoghi del Gattopardo" e da "Ricordi d'infanzia" di Tomasi di Lampedusa. In realtà era il palazzo, anzi "la casa" come lui stesso la chiama, di Santa Margherita Belice che ispirò la creazione della Donnafugata del "Gattopardo" perchè essa era il luogo dove, giovane egli soleva andare con la famiglia ogni estate. Ma la chiesa di Donnafugata con le sue "tozze colonne di marmo rosso" è perfettamente riconoscibile nella Chiesa Madre di Palma, così come il monastero di clausura della "Beata Corbera", dove soltanto il re e il principe di Salina potevano entrare, è l'attuale Monastero delle Benedettine. Ciò che maggiormente sorprende a Palma di Montechiaro sono i soffitti lignei a lacunari e dipinti sia del Palazzo Ducale, sia della chiesa del Rosario annessa al Monastero. Sono gioielli di inaspettata eleganza, testimonianza preziosa di un artigianato di alto livello. La visita al Castello di Montechiaro distante alcuni chilometri da Palma, ci ha portato in epoche e atmosfere diverse; estrema roccaforte meridionale dei domini feudali dei Chiaramonte ha suscitato il nostro stupore e, direi, indignazione a causa delle condizioni di degrado in cui si trova e di certi tentativi di restauro mal riusciti e mai condotti a termine...
24 gennaio 2010 - Visita al Castellammare di Palermo
Alla visita guidata, condotta dell'arch. Gaetano Brucoli e dalla prof.ssa Valeria Sconzo, hanno partecipato gli amici dell'associazione "Coordinamento Palermo Ciclabile - FIAB", con una nutrita rappresentanza di soci e simpatizzanti. A tutti i ringraziamenti della nostra sezione.
Il Castellammare di Palermo sorge all'imboccatura nord del porto vecchio della città.
Le prime notizie certe su di esso risalgano alla metà del XII secolo. L'evoluzione delle sue strutture segue, almeno fino alla prima metà del Seicento, l'evoluzione dell'architettura militare. Le opere di maggior rilievo furono, infatti, realizzate tra il XV e il XVI secolo, quando il continuo perfezionamento delle armi da fuoco rese necessaria la costruzione, tra le altre opere, dapprima di alcune possenti torri circolari, poi quella dei due baluardi rivolti verso la città. Negli anni venti del secolo scorso se ne decise la demolizione per consentire l'ampliamento del porto. Furono salvati dalla vandalica distruzione solo le parti ancor oggi visibili all'interno del parco archeologico: il Mastio arabo - normanno, il corpo dell'ingresso quattrocentesco e la torre cilindrica. Dopo la seconda guerra mondiale, questi resti furono fagocitati da edilizia abusiva. Nel 1988 è iniziato il loro recupero - insieme allo scavo del fossato e dei baluardi cinquecenteschi - che si è protratto fino al 2009 quando è stato inaugurato il Parco archeologico del Castello.
Quasi certamente una porzione non piccola delle strutture più antiche della fortezza si trova, non ancora scavata, fuori dal perimetro attuale del Parco archeologico in direzione est verso il mare.
Il Castellammare è stato, durante la sua storia quasi millenaria, sede dei primi viceré spagnoli, prima del definitivo insediamento della corte a Palazzo Reale, e del Tribunale della Santa Inquisizione, prima del suo trasferimento a Palazzo Chiaramonte, nonché testimone di tutte le maggiori vicende della storia della nostra città.